A giro per le scuole medie, lunghi corridoi brulicanti di esseri dai piedi troppo lunghi per corpi così bassi. Occhiali sproporzionati e visi tra l’attonito e l’incredulo. Tutte queste merende bisunte che al primo squillo di campanelle sgusciano fuori come coltelli a serramanico. Mandibole e sguaio diffuso. Adoro le medie. Ora le adoro, quando ero io alle medie invece le odiavo. Mi prendevano tutti in giro, facevano bene. Avevo la testa gigante e dei maglioni improbabili. La montatura degli occhiali di Mario Pastore e un’espressione abbastanza ebete. E poi non mi piaceva leggere. Alle medie io non leggevo niente. Nemmeno topolino, nemmeno il foglietto della messa. Durante tutte le medie le mie letture più approfondite saranno state le targhette degli ascensori: Portata massima 4 persone o 200 chili. Oppure i divieti in tedesco sotto i finestrini dei treni: Keine Gegenstände aus dem Fenster werfen. Che io manco sapevo come si pronunciava e lo dicevo paro, paro…
Oggi che leggo, che i libri ce li ho sempre appresso, che vagolo per quei corridoi ben consapevole dove vogliono andare a parare quei visi saputi, quegli sguardi da congettura, o certi sorrisi beffardi di sfida, faccio di tutto per appassionare alle storie che abbiamo scelto per loro. Leggere che piacere! ha otto anni di vita. Come passa il tempo. Dodici per otto quanto fa? Voi che siete bravi in matematica? Novantasei. Novantasei libri che hanno girato nelle mani di qualche migliaio di ragazzi. Otto anni che questo progetto propone un uso più sano dei social, dato che la piattaforma We:p dove i ragazzi devono esprimere i loro pareri sui libri altro non è che una bacheca come quelle più famose e diffuse tra i maggiorenni, eppure in otto anni non abbiamo mai avuto un caso di commenti volgari, di assalti di gruppo, di spregio condiviso.
Concedetemi la semplificazione, Leggere che piacere! è un progetto bellissimo, che mette insieme un livello di conoscenze e competenze estremamente alto; promotori della lettura che incontrano in classe una media di settecento ragazzi l’anno in due incontri. Introducono il progetto ne spiegano regole e vincoli, raccontano i dodici libri, fanno delle riprese video e realizzano dei talking-trailer che poi finiscono sul Portale Ragazzi. Gestiscono la premiazione nel salone dei cinquecento in Palazzo Vecchio e premiano le recensioni migliori e la classe che si è distinta per l’uso attivo e creativo del social We:p. Questi promotori siamo noi Allibratori. Lo storico delle attività del progetto le potete vedere sulla webApp del Portale Ragazzi, che altro non è che un vero e proprio archivio dove pescare a piene mani interessanti consigli di lettura. Poi ci sono quelli che gestiscono la parte del web, amministratori, grafici. Tutti gli insegnanti che anno dopo anno credono nell’utilità del progetto e accompagnano i loro ragazzi nella lettura e scrittura delle recensioni. Tutti coloro che stanno dietro all’enorme contenitore di proposte che è Le chiavi della città, i reparti amministrativi della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, l’Assessore all’educazione nonché vice sindaca del comune di Firenze. Insomma un concerto di soggetti e sapienze da lasciar senza parole, e tutto questo viene messo in moto dall’amore per i libri e la lettura. Fate un po’ voi.